Cenni biografici

Irpino di origine (sono nato a Bagnoli Irpino il 31 luglio 1951) e napoletano di formazione, mi sono trasferito a Roma quando avevo quasi quarant’anni e da poco vivo a Manziana, nei pressi del lago di Bracciano. Sposato dal 1979 con Valeria Di Vita, bibliotecaria. 
Ho due figlie: Giuliana (1981), bibliotecaria anche lei e madre di uno stupendo nipote (questa foto è di qualche anno fa, ma i suoi occhi esprimono tutta la curiosità e l’ansia di conoscenza che lo caratterizza), e Marina (1989), laureata in Relazioni internazionali alla Sapienza e che da qualche anno lavora nel mondo editoriale. 


Molto curioso, amo viaggiare e mi è capitato di dormire in alberghi particolari, forse non lussuosi, ma che avevano ospitato giovani musicisti come Bob Dylan e Joan Baez in cerca di fortuna a New York, o George Orwell, reduce dalla guerra civile spagnola, a Barcellona, oppure nell’albergo di Ancona in cui pare che Stalin abbia lavorato come portiere di notte; a Torino vado di solito all’Hotel Roma, dove Cesare Pavese pose fine alla sua esistenza. La stessa curiosità mi ha spinto ad andare a mangiare nel ristorante abitualmente frequentato da Federico Garcia Lorca, o in quello dove solitamente si reca il detective Pepe Carvalho nelle storie raccontate da Manuel Vázquez Montalbán, o, ancora, nel Café Tortoni di Buenos Aires caro a Borges o il Caffè letterario di San Pietroburgo al numero 18 della Prospettiva Nevskij, dove Puškin cenò prima di recarsi al duello in cui restò ucciso. Porto negli occhi e nel cuore le immagini indimenticabili dei luoghi più emozionanti che ho avuto la fortuna di visitare: in ordine di preferenza l’Argentina (le cascate di Iguazù a nord e il parco dei ghiacciai in Patagonia), Praga, l’India (tutta, ma lo splendore del Taj Mahal, le scene del bagno nel Gange a Benares e gli odori, purtroppo non riproducibili in fotografia, di alcuni mercati mozzano il fiato), il mercato della Boqueria a Barcellona, Manhattan (ma innanzi tutto il grattacielo della Chrysler), il Tempio del cielo di Pechino, le architetture e i colori del Perù e il mare delle isole dei Caraibi, i tram di Lisbona e l’acropoli di Atene. 


Nel tempo libero — che speravo fosse di più dopo il pensionamento, ma evidentemente sono “a mezza pensione” — coltivo poche grandi passioni. Due su tutte: il Presepe e Totò.
 Su una terza, la squadra di calcio del Napoli, ho mantenuto finora un basso profilo, ma posso ora gioire per le grandi soddisfazioni che mi ha procurato.

scudetto-2023