Se esistessero 50 regioni come il Friuli Venezia Giulia…

La Regione Friuli Venezia Giulia misura 7.924 kmq (pari al 2,6% del territorio nazionale) e ha 1.216.524 abitanti (poco più del 2% della popolazione nazionale al 31.12.2017). Diciamo che, grosso modo, equivale a una cinquantesima parte dell’Italia, come se il nostro Paese fosse un puzzle formato da 50 tessere, una delle quali è il Friuli. Questa premessa serve per dare un senso alle proporzioni tra gli interventi nazionali e quelli locali in materia di promozione della lettura.

Cosa è successo in quella Regione qualche giorno fa? Si è deciso di investire oltre un milione di euro nel triennio 2018-2020 per la promozione della lettura tra i giovani. L’iniziativa è stata presa congiuntamente dagli assessori alla Cultura, alla Salute e all’Istruzione e si fonda sull’accordo multisettoriale “LeggiAMO 0-18″, che ha l’obiettivo di supportare lo sviluppo cognitivo e relazionale dei bambini e adolescenti. È stato previsto la stipula di un accordo tra l’Amministrazione regionale, il Consorzio culturale del Monfalconese, che coordinerà il progetto, il Centro per la Salute del Bambino onlus, Damatrà onlus, la sezione del Friuli Venezia Giulia dell’Associazione italiana Biblioteche, l’Associazione culturale Pediatri e l’Ufficio scolastico regionale.

L’accordo triennale prevede un investimento complessivo di 1.080.000 euro, pari a 360mila euro per ciascun esercizio dal 2018 al 2020, in prosecuzione delle positive esperienze già maturate nel triennio precedente. L’accordo prevede attività differenziate a seconda delle fasce d’età: per i bambini di età compresa fra 0 e 5 anni è prevista ad esempio la formazione e consulenza rivolta ai genitori sull’importanza della lettura condivisa in famiglia come buona pratica ai fini dello sviluppo cognitivo emotivo e sociale del bambino. Ciò sarà a cura degli operatori sanitari, a partire dai corsi di preparazione alla nascita, alle vaccinazioni e ai controlli di salute effettuati dai pediatri di famiglia. Inoltre verranno organizzati, a cura delle biblioteche, appuntamenti di lettura ad alta voce dedicati ai bambini e ai loro genitori. Per la fascia di età compresa tra i 6 e gli 11 anni, invece, l’accordo prevede tra l’altro la realizzazione sul territorio regionale di laboratori ed incontri di promozione della lettura rivolti alle classi della scuola primaria con particolare attenzione alla realizzazione di attività che valorizzino la lettura condivisa come azione inclusiva. Infine per coloro che hanno un’età compresa tra i 12 e i 18 anni è prevista la promozione della lettura basata sull’utilizzo di linguaggi comunicativi diversi, vicini alle nuove generazioni, con un’attenzione particolare alla multimedialità.

Questo è un buon modo di lavorare, coinvolgendo una pluralità di soggetti e dando continuità agli interventi, sostenendoli con risorse adeguate. Coloro che parlano bene definirebbero questa iniziativa una best practice, da esportare senz’altro. Ma qui casca l’asino: 360.000 moltiplicato 50 fa 18.000.000. Servirebbero quindi 18 milioni di euro all’anno per fare qualcosa di simile su tutto il territorio nazionale. Più o meno negli stessi giorni il Ministero per i Beni Culturali ha reso noto i ”Criteri di riparto del Fondo per la promozione della lettura, della tutela e della valorizzazione del patrimonio librario”: ci affrettiamo a leggere il Decreto, per vedere come saranno ripartiti questi … 18 milioni, ma rimaniamo delusi: il fondo nazionale è di un milione di euro.

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