Il digital divide è ancora una realtà

Un’indagine Istat conferma quello che scrivevo su questo blog qualche giorno fa, parlando di giovani “disconnessi” e di diritto allo studio. Qualcuno resterà sorpreso leggendo i dati che quella indagine mette in evidenza: «Lavorare o seguire le lezioni scolastiche o universitarie in casa richiede un’adeguata attrezzatura, di cui la media delle famiglie non dispone. Il 33,8% delle famiglie, rileva l’Istat, non ha computer o tablet in casa, la quota scende al 14,3% però nelle famiglie con almeno un minore. Pur sempre una percentuale elevata. Inoltre solo per il 22,2% delle famiglie ogni componente ha a disposizione un pc o tablet: per gli altri vale la gestione comune, con tutti i problemi e la sovrapposizione di impegni del caso in questo periodo. Nel Mezzogiorno la quota delle famiglie senza computer sale al 41,6%, un dato che potrebbe ancora di più scavare un solco nel grado di apprendimento scolastico tra le varie aree del Paese. C’è anche una forte differenza a vantaggio dei grandi centri, mentre nelle piccole città è più alta la quota di chi non ha un computer».

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