E noi che facciamo? Ignoriamo la dispersione scolastica

Mentre il Comitato che assegna il Nobel per la pace decide di attribuire questo riconoscimento a Malala, la ragazza pakistana che ha rischiato la vita per rivendicare il diritto all’istruzione, cosa accade in Italia? Accade che la dispersione scolastica raggiunga livelli record: i giovani di età compresa fra i 18 e i 24 anni che nel 2013 erano ancora fermi al diploma della scuola media rappresentavano il 17% del totale. Il confronto internazionale con gli altri partner europei ci colloca in fondo alla classifica, seguiti soltanto da Turchia, Spagna, Malta, Islanda, Portogallo e Romania.

Invece che correre ai ripari, i fondi per arginare e combattere la dispersione sono stati ridotti di circa due terzi in appena cinque anni (erano 53 milioni di euro nel 2009-2010 e sono scesi ora a 18,5 milioni per questo anno scolastico). Inutile qualsiasi commento.

Questa voce è stata pubblicata in Istruzione, Scuola e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.

Una risposta a E noi che facciamo? Ignoriamo la dispersione scolastica

  1. klement scrive:

    Prima di discutere perché i ragazzi abbandonano la scuola, ci si dovrebbe chiedere perché la iniziano. Se uno non è pluribocciato o in miseria, dà per assolutamente scontata l’istruzione superiore, e se non sa cosa gli piace sceglie un presunto jolly in attesa che gli venga l’ispirazione dal cielo, mentre paradossalmente per scegliere di fare il manovale o il bracciante occorre una convinzione fortissima.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


+ 1 = nove

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Current ye@r *